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La facciata posteriore
della Conceria Fiorio (su via San Donato). |
Le prime notizie sull'azienda
risalgono al 1837, quando Domenico Fiorio chiede al comune di Torino l'autorizzazione
per costruire un fabbricato ad uso conceria in regione Martinetto.
Nel 1838 viene sopraelevato
di un piano il primo edificio, cui segue - nel 1854 - la costruzione di
un nuovo fabbricato. In seguito, la conceria verrà ampliata e modificata
più volte a cavallo tra Otto e Novecento. Nel dopoguerra il complesso
è stato in gran parte abbattuto. Per la clandestinità, pur
continuando la produzione sotto controllo tedesco, lo stabilimento fu
attrezzato con misure di sicurezza: "La Conceria", ricorda Aldo
Garavelli, "correva dei grossi rischi. Fui io stesso a predisporre
tutta una serie di precauzioni difensive. Lasciai aperta un'unica entrata,
quella su via Jacopo Durandi, e la sbarrai con un pesante cancello di
ferro; tenni come uscita di sicurezza quella su via San Donato. In Municipio
mi feci dare la pianta delle fogne, poi, sempre con imprese e muratori
diversi, feci costruire un passaggio che dalle cantine della Conceria,
attraverso le fogne bianche, andava a sbucare prima in via Cibrario, poi
in piazza Statuto" (De Rege, p. 74).
L'azienda costituì
durante la resistenza uno dei centri più importanti dell'attività
clandestina del Clnrp, non solo come luogo di riunione ma come sicuro
recapito e crocevia dei più rilevanti avvenimenti, grazie all'opera
del suo proprietario, l'ingegner Sandro Fiorio. Nato nel 1911, liberale
di fedeltà sabauda, collaborò sin dai primi mesi con il
Cln regionale, entrando in contatto con il giurista Paolo Greco, che lo
diresse fino alla liberazione. Fece parte del Comitato per l'approvvigionamento
e partecipò al recupero di una cospicua parte dei fondi della IV
armata, che verranno nascosti nello stabilimento per servire al finanziamento
della resistenza piemontese per tutto il primo periodo. Alla conceria
fecero capo anche le attività per la stampa e la diffusione del
giornale del Cln "La Riscossa italiana". Dal mese di agosto
ospitò una radio trasmittente della missione Glass e Cross (dai
nomi di battaglia del conte Enrico Marone Cinzano e dell'avvocato Giulio
Colombo) che operava in Italia e in Svizzera in contatto con l'Oss (il
servizio segreto americano): passarono attraverso la Conceria anche i
finanziamenti al Cln forniti dagli alleati. Nel febbraio del 1945 vi operarono
due missioni alleate, la Stella del capitano Giuliani, appoggiata dagli
inglesi, e la missione americana guidata dal cecoslovacco Panek. Alla
fine di marzo i locali furono teatro di un rilevante avvenimento politico,
le riunioni del Cln con il Sottosegretario alle Terre occupate, Aldobrando
Medici Tornaquinci, paracadutato nelle Langhe dal governo di Roma e giunto
poi a Torino, in vista delle fasi insurrezionali e degli assetti istituzionali
del dopo liberazione (Marchis, pp. 15 ss.). Lucia Boetto Testori ne fu
la fidata staffetta: "Medici Tornaquinci ebbe una fitta serie di
incontri con il Cln, ma anche con gli operai delle fabbriche, girava continuamente
in una Torino zeppa di posti di blocco
Io lo anticipavo e lo seguivo
in questi spostamenti portando i documenti che gli servivano; li avevo
nascosti sotto i vestiti ed erano talmente tanti che sembravo incinta.
Sandro mi diede una vera da infilare al dito, per darmi una certa aria
di rispettabilità [...] Feci anche un altro viaggio dalle Langhe
a Torino per prendere "la bandiera", un vessillo enorme [...]
l'aveva portata lo stesso Medici Tornaquinci; io me ne ero avvolta completamente
e avevo indossato, sopra, i miei vestiti normali [...] Dopo l'arresto
del generale Trabucchi, fu nascosta in Conceria. Fu tirata fuori nei giorni
dell'insurrezione, quando insieme a Garavelli, De Rege e allo stesso Sandro,
a bordo di una macchina scoperta, la portammo in Prefettura [...] Adesso
questa bandiera è all'Altare della Patria, a Roma" (De Rege,
p. 112-113).
Oggi, la copia di una lapide un tempo posta nel cortile dello stabilimento,
è stata collocata all'esterno, sul lato della costruzione sopravvissuta,
su via San Donato.
Opere citate:
De Rege G. (a cura di), Una azienda torinese nella resistenza. La Conceria
Fiorio, Cuneo,
L'Arciere, 1985
Marchis R., Nota storica, in De Rege, cit.
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