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  Conceria Fiorio Via Jacopo Durandi, 10      
(tram: 13 bus: 59-71)

 

La facciata posteriore della Conceria Fiorio (su via San Donato).
La facciata posteriore della Conceria Fiorio (su via San Donato).

Le prime notizie sull'azienda risalgono al 1837, quando Domenico Fiorio chiede al comune di Torino l'autorizzazione per costruire un fabbricato ad uso conceria in regione Martinetto.
Nel 1838 viene sopraelevato di un piano il primo edificio, cui segue - nel 1854 - la costruzione di un nuovo fabbricato. In seguito, la conceria verrà ampliata e modificata più volte a cavallo tra Otto e Novecento. Nel dopoguerra il complesso è stato in gran parte abbattuto. Per la clandestinità, pur continuando la produzione sotto controllo tedesco, lo stabilimento fu attrezzato con misure di sicurezza: "La Conceria", ricorda Aldo Garavelli, "correva dei grossi rischi. Fui io stesso a predisporre tutta una serie di precauzioni difensive. Lasciai aperta un'unica entrata, quella su via Jacopo Durandi, e la sbarrai con un pesante cancello di ferro; tenni come uscita di sicurezza quella su via San Donato. In Municipio mi feci dare la pianta delle fogne, poi, sempre con imprese e muratori diversi, feci costruire un passaggio che dalle cantine della Conceria, attraverso le fogne bianche, andava a sbucare prima in via Cibrario, poi in piazza Statuto" (De Rege, p. 74).
L'azienda costituì durante la resistenza uno dei centri più importanti dell'attività clandestina del Clnrp, non solo come luogo di riunione ma come sicuro recapito e crocevia dei più rilevanti avvenimenti, grazie all'opera del suo proprietario, l'ingegner Sandro Fiorio. Nato nel 1911, liberale di fedeltà sabauda, collaborò sin dai primi mesi con il Cln regionale, entrando in contatto con il giurista Paolo Greco, che lo diresse fino alla liberazione. Fece parte del Comitato per l'approvvigionamento e partecipò al recupero di una cospicua parte dei fondi della IV armata, che verranno nascosti nello stabilimento per servire al finanziamento della resistenza piemontese per tutto il primo periodo. Alla conceria fecero capo anche le attività per la stampa e la diffusione del giornale del Cln "La Riscossa italiana". Dal mese di agosto ospitò una radio trasmittente della missione Glass e Cross (dai nomi di battaglia del conte Enrico Marone Cinzano e dell'avvocato Giulio Colombo) che operava in Italia e in Svizzera in contatto con l'Oss (il servizio segreto americano): passarono attraverso la Conceria anche i finanziamenti al Cln forniti dagli alleati. Nel febbraio del 1945 vi operarono due missioni alleate, la Stella del capitano Giuliani, appoggiata dagli inglesi, e la missione americana guidata dal cecoslovacco Panek. Alla fine di marzo i locali furono teatro di un rilevante avvenimento politico, le riunioni del Cln con il Sottosegretario alle Terre occupate, Aldobrando Medici Tornaquinci, paracadutato nelle Langhe dal governo di Roma e giunto poi a Torino, in vista delle fasi insurrezionali e degli assetti istituzionali del dopo liberazione (Marchis, pp. 15 ss.). Lucia Boetto Testori ne fu la fidata staffetta: "Medici Tornaquinci ebbe una fitta serie di incontri con il Cln, ma anche con gli operai delle fabbriche, girava continuamente in una Torino zeppa di posti di blocco…Io lo anticipavo e lo seguivo in questi spostamenti portando i documenti che gli servivano; li avevo nascosti sotto i vestiti ed erano talmente tanti che sembravo incinta. Sandro mi diede una vera da infilare al dito, per darmi una certa aria di rispettabilità [...] Feci anche un altro viaggio dalle Langhe a Torino per prendere "la bandiera", un vessillo enorme [...] l'aveva portata lo stesso Medici Tornaquinci; io me ne ero avvolta completamente e avevo indossato, sopra, i miei vestiti normali [...] Dopo l'arresto del generale Trabucchi, fu nascosta in Conceria. Fu tirata fuori nei giorni dell'insurrezione, quando insieme a Garavelli, De Rege e allo stesso Sandro, a bordo di una macchina scoperta, la portammo in Prefettura [...] Adesso questa bandiera è all'Altare della Patria, a Roma" (De Rege, p. 112-113).
Oggi, la copia di una lapide un tempo posta nel cortile dello stabilimento, è stata collocata all'esterno, sul lato della costruzione sopravvissuta, su via San Donato.

Opere citate:
De Rege G. (a cura di), Una azienda torinese nella resistenza. La Conceria Fiorio, Cuneo,
L'Arciere, 1985
Marchis R., Nota storica, in De Rege, cit.
 

 
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