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Un antifascista tra Italia e Stati Uniti
Democrazia e identità nazionale nel pensiero di Max Ascoli (1898-1947)
L'idea di nazione e il concetto di democrazia costituiscono il fulcro originale del pensiero di Max Ascoli, uno degli esponenti principali e meno studiati dell’antifascismo democratico, vissuto tra Italia e Stati Uniti tra il 1898 e il 1978.
Ricostruendo la biografia intellettuale dell’ebreo ferrarese Ascoli nel periodo fra la prima guerra mondiale e il secondo dopoguerra, l’Autore ne indaga il percorso di nazionalizzazione tra le sue matrici culturali e le successive trasformazioni influenzate dagli avvenimenti storici e dai contesti geopolitici entro i quali si trovò a operare. L’incontro con la democrazia americana, in particolare, rinsaldò la sua coscienza della fragilità nazionale italiana già assai forte prima dell’esilio. Tale elaborazione intellettuale costituisce una delle radici dell’azione politica per l’Italia svolta da Ascoli negli Stati Uniti fra il 1940 e il 1947, anni in cui fu in stretto contatto con il Dipartimento di Stato americano.
Dall’indagine emerge anche la variegata galassia del mondo antifascista democratico rispetto all’elaborazione dell’idea di nazione. Significativo a questo proposito fu lo scontro di Ascoli con Salvemini, che apre nuove prospettive di ricerca.
Grippa Davide: Laureato in Lettere all’Università “La Sapienza” di Roma, Davide ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Milano. Ha collaborato con la Fondazione Luigi Einaudi di Torino pubblicando negli Annali alcuni saggi sul pensiero politico e storiografico di Franco Venturi. Più recentemente i suoi interessi di ricerca si sono rivolti allo studio dell’esilio politico antifascista negli Stati Uniti tra le due guerre. Si occupa di storia della storiografia e dello studio delle matrici culturali del movimento antifascista.