Storia e finalità

Un momento dell'inaugurazione della nuova sede nel 2003. Al centro Claudio Dellavalle (Presidente Istoreto) e, a destra, Oscar Luigi Scalfaro (Presidente Insmli ed ex Presidente della Repubblica).

Un momento dell’inaugurazione della nuova sede nel 2003. Al centro Claudio Dellavalle (Presidente Istoreto) e, a destra, Oscar Luigi Scalfaro (Presidente Insmli ed ex Presidente della Repubblica).

L‘Istituto storico della Resistenza in Piemonte nacque come progetto quando ancora sussistevano i Comitati di liberazione nazionale, su impulso del Presidente del Cln piemontese, Franco Antonicelli e di Alessandro Galante Garrone. Furono poi i medesimi membri del Cln che nel 1947 dettero vita all’Associazione per la storia della Resistenza in Piemonte e, poco dopo, all’Istituto storico. Dal 1995 l’Istituto ha assunto la denominazione attuale, in considerazione dell’attività archivistica, scientifica, didattica, che si estende a tutto il XX secolo. L’Istituto è associato all’Istituto nazionale Ferruccio Parri (ex Insmli) ed è socio fondatore del Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà. Dal 2003 ha sede a Torino in via del Carmine 13. Nel 2004 l’Istituto è stato intitolato a Giorgio Agosti, già suo presidente dal 1974 al 1992. Dal 2014 l’Istoreto ha aderito al programma Polo del ‘900 avviato dalla Compagnia di San Paolo, dalla Città di Torino e dalla Regione Piemonte.

Ar c h i v i o
Compito dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea ‘Giorgio Agosti’ è quello di raccogliere, ordinare e conservare gli archivi del Cln e delle formazioni partigiane che operarono nella regione. Tutta la documentazione originale dell’Ufficio storico del Clnrp è custodita nell’archivio dell’Istituto. Essa è continuamente arricchita dai versamenti effettuati dai comandanti e dai partigiani appartenenti alle varie divisioni, oltre che da documenti appartenenti a organismi politici, personaggi pubblici e studiosi, e da carte americane, inglesi, tedesche, francesi. La sua attuale consistenza è di circa tre milioni di documenti, la cui descrizione appare nella guida agli archivi della Resistenza, pubblicata dal Ministero per i Beni Culturali nella collana degli Archivi di Stato. Se ne cura attualmente l’informatizzazione, grazie al sistema Archos, progettato e realizzato da personale del nostro Istituto. Il sistema Archos è stato adottato dall’Insmli nel 2014.
Ai fondi cartacei si aggiungono i documenti custoditi nella nastroteca e nell’archivio fotografico.

Bi b l i o t e c a
La biblioteca e l’emeroteca, fondata sul nucleo delle raccolte del disciolto Cln piemontese, hanno una consistenza di volumi specializzati sulla storia del secondo conflitto mondiale, dall’antifascismo e della resistenza. Nel 2015 si contano circa 75.000 volumi. Di notevole interesse è anche l’emeroteca che conta circa 2500 titoli. Si segnala la disponibilità delle collezioni dell'”Unità”, edizione piemontese, “La Gazzetta del Popolo”, “La Stampa”, per il secondo dopoguerra.

Ri c e r c a
Sulla solida base documentaria dell’archivio, si è radicata un’intensa attività di ricerca e di pubblicazione, che ha prodotto monografie sulla lotta partigiana in Piemonte, sull’antifascismo clandestino e sul movimento operaio durante la crisi del regime.
Dagli anni ottanta, il campo delle ricerche si è allargato al periodo fra le due guerre (PNF; processi agli antifascisti) e al dopoguerra (analisi storico-sociologica dei nuovi ceti dirigenti della Repubblica, processi del dopo liberazione ricostruzione e processi di modernizzazione a Torino), ai temi di storia sociale, alla storia delle donne, all’analisi della composizione sociale del partigianato piemontese. L’Istoreto ha partecipato e partecipa  a progetti europei.
Accanto all’attività di ricerca, l’Istituto svolge una funzione di promozione culturale, con cicli di lezioni, convegni e mostre documentarie.

Di d a t t i c a
A partire dal 1977 è stato attivato un settore di ricerca sulla didattica della storia, con seminari annuali sulla metodologia dell’insegnamento storico, preparazione di “unità didattiche”, di bibliografie, di schedari. Tale attività è rivolta al mondo contemporaneo. Si ricordano i cicli di lezioni “L’assetto mondiale da Yalta agli anni Novanta”, “Identità nazionali della rivoluzione francese a oggi”, “La Costituzione dalla fondazione della Repubblica ai nostri giorni”, “Le maschere del razzismo”, “Uomini e donne nella storia dell’Italia contemporanea” (corso dedicato alla storia in genere), “La fortuna del Risorgimento nella storia d’Italia” condotta anche in collaborazione con l’Irrsae, Provveditorato agli studi, Enti locali, “Dalla emancipazione delle minoranze religiose alle libertà costituzionali. Percorsi in cento anni di storia degli Ebrei e dei Valdesi (1848-1948)”.
In sintonia con le direttive ministeriali sulla scuola dell’autonomia l’Istituto propone da alcuni anni delle sperimentazioni che hanno come temi principali l’esplorazione storico-documentaria degli archivi scolastici, la storia delle donne, l’educazione alla legalità, cittadinanza e territorio, media e storia, l’utilizzo delle nuove tecnologie, l’ambito di Cittadinanza e costituzione.

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