Storia e patrimonio
Si può dire che la biblioteca dell’Istituto piemontese nasca ancor prima della fondazione dell’Istituto di cui fa parte, poiché eredita la collezione di volumi del disciolto Cln regionale piemontese.
In tutto si trattava di ottantatre titoli, un nucleo modesto, ma rappresentativo della produzione libraria della Resistenza, a due anni dalla sua conclusione, a cui andavano aggiunti novantadue opuscoli ed alcune testate che davano inizio all’emeroteca.
Intorno a quel centro si venne costituendo dal 1947 in poi un’ampia raccolta che conservava l’indirizzo degli inizi. Altro non era che l’applicazione in campo bibliografico della logica dei promotori dell’Istituto, gli uomini del Cln piemontese, che intendevano preservare dalla dispersione la memoria di quei venti mesi, sentiti come un retroterra di idee, di fatti e di buone ragioni da spendere nelle battaglie per il rinnovamento della società italiana.
Via via venne allargandosi il limite geografico delle raccolte che accolsero testi sui vari aspetti della guerra e della resistenza in Europa e, negli anni successivi, vennero presi in considerazione limiti cronologici più ampi.
Nel 1995-96 (Cinquantesimo della liberazione) l’Istituto ha promosso una campagna per raccogliere le pubblicazioni relative alla Resistenza nelle regioni italiane ricevendo da Enti locali e associazioni una ricca documentazione.
Merita una particolare attenzione anche la raccolta di materiali didattici pubblicati fuori dai circuiti ufficiali (Scuole e Istituti che si occupano di didattica) e che attraversa l’intera storia del ’900. In essa è ben rappresentata un’editoria “minore” e periferica, attraverso la quale emergono, accanto a contenuti specifici, i faticosi tentativi dei docenti nella ricerca di nuove vie della didattica della storia e dell’educazione civica.
Nel giugno-luglio 2003, con il trasloco della biblioteca nella nuova sede di Via Del Carmine 13, tutte le sezioni precedentemente suddivise in tre magazzini situati in punti diversi della città sono state riunite e risistemate. Pertanto, attualmente la biblioteca dell’Istituto comprende quattro sezioni principali (Fascismo e Antifascismo, Resistenza, Opere di storia generale, Storia d’Italia nel secondo dopoguerra), variamente suddivise al loro interno in numerose sottosezioni. Inoltre, in prospettiva dell’intitolazione a Primo Levi del palazzo in cui ha sede l’Istituto, è stata attivata una nuova sezione che raccoglie le opere italiane e straniere di e su Primo Levi.
Con l’ampliarsi degli spazi di magazzino e con l’estendersi degli interessi dell’Istituto (evidenziati anche dal cambiamento della sua stessa denominazione) alla storia del novecento, anche la biblioteca è stata incrementata verso nuovi settori, con significativi acquisti di pubblicazioni straniere (in particolare relative alla resistenza francese e all’antifascismo tedesco), con particolare attenzione alla storia europea del XX secolo. Parallelamente le sezioni originarie sono state oggetto di cure particolari, attraverso la ricerca di edizioni ormai rarissime, considerate di antiquariato.
All’interno delle sezioni generali, cui si è accennato prima, la biblioteca è suddivisa in sottosezioni che identificano momenti e aspetti diversi dell’argomento generale. Questa suddivisione per argomenti facilita la consultazione e l’orientamento dell’utente che intende soffermarsi su un particolare aspetto della storia contemporanea.
Nel corso degli anni si sono accresciute, sia per la maggior produzione editoriale, sia per gli interessi suscitati da convegni, ricerche e seminari, alcune sezioni specifiche. Nella sezione “antifascismo” sono diventate particolarmente significative le sottosezioni Fuoruscitismo (121 v.) e Storia dell’antifascismo (470 v.).
Nella sezione “Resistenza“, oltre alla storia generale della resistenza italiana e di quella piemontese, hanno acquisito importanza le sottosezione legate alla memorialistica (Memorialistica della deportazione, 790 v. ; Memorialistica della resistenza italiana, 470 v. ; Memorialistica e diaristica 635 v.), quelle legate alla storia della seconda guerra mondiale nei suoi aspetti territoriali e politici; quelle legate alla resistenza europea che si sono arricchite attraverso un continuo scambio con Istituti stranieri e acquisti da cataloghi specialistici; ed infine quella legata alla storia della Repubblica sociale italiana, che viene, come le altre, continuamente arricchita anche con acquisti sul mercato dell’antiquariato.
A fine 2015 la biblioteca consta di circa 75.000 documenti e si accresce ogni anno di circa 6.000 volumi.