Guido Rossa fotografo. Anche in una piccola cosa – mostra e seminari al Polo del ‘900
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Dal prossimo 28 settembre il Polo del ‘900 ospita la mostra dedicata alla fotografia di Guido Rossa, prodotta dalla Fondazione Palazzo Ducale di Genova e riallestita a cura di Istoreto in collaborazione con la Fondazione Vera Nocentini, con il Museo Diffuso della Resistenza, con la Biblioteca Nazionale del CAI e con il Museo Nazionale della Montagna – CAI Torino.
La mostra è a ingresso libero con i seguenti orari:
dal lunedì al venerdì ore 10.00 – 20.00
dal sabato alla domenica ore 10.00 – 19.00 link alla locandina
Guido Rossa è un operaio metalmeccanico sindacalista della CGIL, delegato di fabbrica e militante del PCI, ucciso dalle Brigate Rosse a Genova il 24 gennaio del 1979 che, in questa mostra, appare nelle vesti di straordinario e appassionato fotografo, restituendo al suo profilo un tratto anteriore, e inedito.
Curata da Gabriele D’Autilia e da Sergio Luzzatto e grazie al contributo di Sabina Rossa che ha concesso il materiale dell’archivio fotografico del padre, questa esposizione presenta circa 70 fotografie che delineano un percorso ragionato attraverso la produzione di Guido Rossa fotografo.
Nella prima sezione della mostra sono esposte le fotografie della spedizione in Nepal del 1963 in cui Guido Rossa intendeva misurarsi con i settemila metri del Langtang Lirung himalayano: sono accompagnate da un resoconto puntuale attraverso i suoi taccuini, e da frammenti di una descrizione del viaggio che Rossa registrò a voce su un magnetofono Geloso.
Le fotografie della seconda sezione, quasi mai databili con esattezza, ma in larga parte scattate tra la metà degli anni Sessanta e la metà degli anni Settanta, riguardano la natura (il mare, le coste, il cielo e i suoi colori, gli alberi, anche i rami, le foglie e i fiori, gli animali dell’uomo), ma soprattutto la storia dei luoghi:Genova e la Liguria.
Tra le tante immagini esposte trovano posto anche quelle di alcuni momenti di impegno politico e sindacale, anche se costituiscono un soggetto quasi marginale nel mirino fotografico dell’operaio Rossa.
A corredo della mostra viene presentato anche il film d’avanguardia girato all’Italsider di Cornigliano e alla Fiat di Torino, L’uomo, il fuoco, il ferro, di Kurt Blum e Eugenio Carmi (Archivio ILVA). Premiato alla Biennale del 1960, il film nasce ispirato dal libro Immagine di una fabbrica, con gli scatti dello stesso Blum, che raccontano con epico lirismo “quella singolare comunità di uomini e macchine”.
Perché portare a Torino questa mostra?
Perché Torino è la città da cui tutto è cominciato. La madre di Guido Rossa è emigrata da una valle del bellunese per fare la balia al figlio di un piccolo industriale torinese. Qui a quattordici anni, Guido Rossa ha iniziato a lavorare in fabbrica . Dopo dieci anni – dal 1959 al 1961 – ne ha trascorsi due alle Presse di Mirafiori Sud e contemporaneamente si è dedicato anima e corpo a una passione che lo accompagnerà tutta la vita, quella per l’alpinismo, legandosi al “Gruppo alta montagna” del CAI Uget di Torino.
Guido Rossa, ha riservato alcuni momenti della sua vita, diversi da quelli dedicati al lavoro in fabbrica e all’impegno politico, alla pratica fotografica, che gli ha permesso di registrare pezzi di mondo, grandi e piccoli, ai quali di volta in volta si è accostato e con i quali ha cercato un silenzioso contatto di tipo affettivo-esistenziale.
Tragicamente interrotta, la parabola esistenziale di Guido Rossa sembra non avere lasciato spazio postumo ad altro che a un discorso sulla sua morte più che sulla sua vita. Non solo nella memoria locale della città di Genova, ma anche nella memoria collettiva degli italiani, la figura di Rossa è sopravvissuta quasi soltanto – finora – come quella di una “vittima del terrorismo”. Con l’eccezione degli ambienti alpinistici piemontesi, dove le imprese da scalatore rimangono circondate da un alone di leggenda, la sua immagine retrospettiva risulta schiacciata sulle plumbee circostanze che fecero dell’aggiustatore dell’Italsider, sindacalista della Cgil e militante del Pci, la vittima designata di un commando delle Brigate rosse.
Attraverso la lettura che il percorso fotografico ci suggerisce, troviamo che per Rossa c’è quasi una vita parallela in cui la dimensione sociale e politica, per quanto coinvolgente, si rivela inadeguata a soddisfare la sua personalità inquieta, sensibile all’arte e alla poesia.
Se da una parte il Guido Rossa consegnato alla storia risponde a un’immagine coerente con il decennio in cui ha trovato la morte, quegli anni Settanta carichi di entusiasmi e di conflitti, di impegno e di violenze, per contro questa mostra tenta di dar conto di altri aspetti della sua personalità.
La mostra prevede la possibilità di una visita didattica per le classi con laboratorio della durata di 2 ore.
Al momento della prenotazione verrà inviato un kit digitale utile per la preparazione, per la visita e per il laboratorio.
Link alla prenotazione della visita didattica https://forms.gle/LQyAuqZCXXvV8mjR6
A corredo della mostra vengono proposti tre incontri seminariali, per approfondire alcuni temi importanti che emergono dalla storia e dalla vita di Guido Rossa: il primo è un seminario introduttivo legato alla fotografia e al compito che essa svolge nel mettere in luce i soggetti, il secondo analizza il rapporto tra la montagna e le lotte sociali, in particolar modo riflettendo sul ruolo che le valli alpine piemontesi hanno avuto nelle lotte sindacali degli anni ‘70, il terzo e ultimo incontro si sofferma invece sulla storia degli anni ‘70, focalizzandosi sul tema del terrorismo.
Programma dei seminari
4 ottobre – ore 17.00 – 19.30
Guido Rossa “in mostra” a cura di Istoreto – Sala Didattica Polo del 900
P. Borgna (presidente Istoreto), La figura di Guido Rossa
G.De Luna in dialogo con G. D’Autilia, curatore della mostra, Lo sguardo fotografico
E. Bricchetto (Istoreto), Taglio didattico e iniziative intorno alla mostra
Saluti di B. Berruti, vicedirettrice Istoreto e di E. Paoletti, direttore del Polo del 900
11 ottobre – 17.00 -19.30
Rossa, i sindacalisti e la montagna in collaborazione con la Fondazione “Vera Nocentini”, con la rassegna “Leggere le montagne” Biblioteca Nazionale Cai e Museo Nazionale della Montagna – Cai Torino – Sala degli Stemmi, piazzale Monte dei Cappuccini, 7
E. Camanni (scrittore e giornalista), La montagna di Guido Rossa
M. Filippa e A. Iannello, (Fondazione Nocentini), Passione e disciplina: la montagna dei sindacalisti con lettura dal vivo da diari di montagna e proiezioni di immagini dall’Archivio 9CentRo.
Partecipa Dino Rabbi intervistato da Alessandra Ravelli (Biblioteca Nazionale CAI)
Saluti di D. Berta, direttrice del Museo della Montagna, L. Boccalatte, direttore Istoreto, G. Zabaldano, presidente Fondazione “Vera Nocentini”.
17 ottobre – 17.00 -19.30
Scegliere di fronte al terrorismo. Guido Rossa e gli anni ‘70 – a cura di Istoreto – Sala Didattica Polo del 900
F. Gianfrotta (già magistrato) Le indagini e i processi,
M. Meotto (ANCR), Due generazioni dopo. Le passioni, i torti, le ragioni
M. Galfrè (Università di Firenze), L’omicidio Rossa, gli anni di piombo e la storia italiana
Saluti di P. Borgna, presidente Istoreto, A. Sinigaglia, presidente Polo del ‘900
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