Proteggi le mie parole a cura di G. De Florio e S. Bondarenko in collaborazione con MEMORIAL

 Segnaliamo la pubblicazione Proteggi le mie parole, a cura di Sergej Bondarenko e Giulia De Florio (edizioni e/o 2022) che contiene 25 “ultime dichiarazioni” di imputati in processi politici, intentati nella Federazione Russa contro chi abbia manifestato idee contrarie a quelle del governo. Una delle 25 dichiarazioni, trascelte tra le numerosissime pronunciate in questi anni, è quella di Aleksej Naval’nyj del 15 marzo 2022 in occasione del penultimo processo a cui è stato sottoposto”

link alla videoregistrazione

clicca qui per scaricare il programma della presentazione tenutasi  LUNEDÌ 23 Ottobre 2023 ore 17, in Sala Memoria delle Alpi – Polo del ’900 

Sono intervenuti  Alberto Perduca, già magistrato e Giulia De Florio, co-curatrice del libro

Saluti di apertura di Paolo Borgna  Coordina Riccardo Marchis (Istoreto)
 Il libro costituisce una testimonianza inedita del carattere repressivo dello Stato russo prima e dopo il 24 febbraio 2022, data d’inizio della guerra di aggressione all’Ucraina. L’idea del volume nasce da una semplice constatazione: in Russia, negli ultimi vent’anni, corrispondenti al governo di Vladimir Putin, il numero di processi giudiziari è aumentato in maniera preoccupante e significativa. Artisti, giornalisti, studenti, attivisti (uomini e donne) hanno dovuto affrontare e continuano a subire processi ingiusti o fabbricati ad hoc per aver manifestato idee contrarie a quelle del governo.

  • Tali processi, quasi sempre, sfociano in multe salate o, peggio ancora, in condanne e lunghe detenzioni nelle prigioni e colonie penali sparse nel territorio della Federazione Russa. Secondo il sistema giudiziario russo agli imputati è concessa un’“ultima dichiarazione”, la possibilità di prendere la parola per sostenere la propria innocenza o corroborare la linea difensiva scelta dall’avvocato/a.
  • Molte tra le persone costrette a pronunciare la propria “ultima dichiarazione” l’hanno trasformata in un atto sì processuale, ma con l’intento di lasciare traccia di sé e del proprio pensiero: per qualcuno essa è diventata la denuncia finale dei crimini del governo, per altri la possibilità di spostare la discussione su un piano esistenziale e non soltanto politico.
  • Il volume presenta 25 testi di prigionieri politici, tutti pronunciati tra il 2017 e il 2022. Sono discorsi molto diversi tra loro e sono la testimonianza di una Russia che, ormai chiusa in un velo di oscurantismo e repressione, resiste e lotta, e fa sentire forte l’eco di una parola che vuole rompere il silenzio della violenza di Stato.                         (liberamente tratto dal sito delle Edizioni e/o)

 

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