Laboratorio 2013

Dedicato ad Alessandra Chiappano. Ricordi e approfondimenti sulle attività e sulla figura di Alessandra

alessandra» La morte di Alessandra Chiappano è stata un duro colpo per tutti coloro che hanno avuto occasione di lavorare con lei e conoscerne la generosità e la disponibilità. Riflettendo sulla sua presenza costante nelle attività dell’Istoreto degli ultimi anni – a partire dai versamenti in archivio di documentazione molto rilevante raccolta nel corso delle sue ricerche –, il Laboratorio mezzosecolo e alcuni amici e collaboratori hanno avvertito l’esigenza di rievocare il profilo scientifico e morale di una studiosa e amica capace di intrecciare con persone, luoghi e istituzioni legami non superficiali e non caduchi.

La stessa Redazione del Laboratorio mezzosecolo ci tiene a ricordare qui come la dedizione al lavoro di Alessandra e il suo molto e sincero darsi generassero quasi in sé stessi, in chiunque la conoscesse e ne condividesse i percorsi, un rispetto e una stima immediati e non scalfibili: il ricordarla oggi, all’approssimarsi del Giorno della memoria, è in questo senso richiamo a una maggiore e più coerente operosità e disciplina e acribia negli studi e nel lavoro quotidiano.

Ricordano Alessandra Chiappano, a seguire, Claudio Dellavalle (presidente dell’Istoreto e già vice-presidente dell’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia), Micaela Procaccia (già soprintendente archivistico per il Piemonte e la Valle d’Aosta e ora direttore del Servizio II, Tutela e conservazione, della Direzione Generale Archivi) e, congiuntamente, Ersilia Alessandrone Perona (già direttore dell’Istoreto) e Paolo Ranieri (studio N!03). Seguiranno altri contributi.

» Claudio Dellavalle, Per Alessandra

» Micaela Procaccia, Alessandra Chiappano e l’uso delle fonti orali per la storia della Shoah e la didattica.

» Ersilia Alessandrone Perona, Paolo Ranieri, Dalla ricerca sulla deportazione femminile alla mostra “A noi fu dato in sorte questo tempo 1938-1947″ (Allegato: Progetto Il tempo in sorte).

Link

» Luciana Nissim Momigliano. Una vita per la psicoanalisi. Il paziente miglior collega In concomitanza con la presenza al Quirinale della mostra A noi fu dato in sorte questo tempo 1938-1947, il 6 novembre 2010 l’Insmli, la Società Psicoanalitica Italiana e l’Archivio storico della Presidenza della Repubblica organizzarono presso la Sala dell’Archivio storico un incontro dal titolo Luciana Nissim Momigliano. Una vita per la psicoanalisi. Il paziente miglior collega. Alessandra Chiappano presentò un intervento intitolato Luciana Nissim – L’esperienza della sofferenza estrema di Auschwitz che, al pari di quelli di Marta Badoni, Francesco Barale, Paolo Chiari, Anna Ferruta, Anna Foa ed Alessandra Ginzburg, è ora scaricabile dal sito web della Spi. Gli atti della giornata sono ora raccolti anche in volume: A. Chiappano, A. Ferruta  (a cura di), Luciana Nissim Momigliano. Una vita per la psicoanalisi. Il paziente miglior collega, Roma, Segretariato generale della Presidenza della Repubblica, Archivio storico – Archivio storico della Presidenza della Repubblica – Spi – Insmli, 2012.

»  La Resistenza ebraica italiana e la Shoah dei bambini. Per una “memoria” rinnovata Il 26 gennaio 2013, in occasione del Giorno della memoria, Ersilia Alessandrone Perona e Bruno Maida (Università di Torino) ricordano Alessandra Chiappano ai microfoni di Radio Vaticana.

Giellismo e Azionismo. Cantieri aperti

In questa sezione del Laboratorio mezzosecolo pubblichiamo alcuni degli interventi presentati all’8ª edizione del Seminario “Giellismo e Azionismo. Cantieri aperti”, dedicata al ricordo di Giorgio Agosti e svoltasi a Torino dal 3 al 5 maggio 2012.

Sulla scorta della 8ª edizione del Seminario è stata inoltre promossa la pubblicazione del volume di Noemi Crain Merz L’illusione della parità. Donne e questione femminile in Giustizia e libertà e nel Partito d’azione (Milano, FrancoAngeli, 2013, Collana “Testimoni della libertà”).


» Sergio Solmi, capo della Consulenza legale della Comit durante il periodo bellico e nel dopoguerra (1942-1953) di Guido Montanari e Maria Letizia Cairo

Attraverso un percorso tra testimonianze e carte d’archivio gli autori arricchiscono di nuovi tasselli il profilo culturale e umano di un grande italianista ricostruendo gli anni della sua biografia in cui lavoro “giuridico” alla Comit e militanza antifascista s’intrecciarono indissolubilmente.

» “Il Ponte” e le trasformazioni dell’Italia del boom di Paolo Arfini

Mutamenti e vischiosità di istituzioni e costumi, dimensioni pubbliche e individuali del “vecchio” e del “nuovo” dell’Italia repubblicana nelle riflessioni acute e inquiete (e non sempre prive di chiaroscuri) affidate da un’eccezionale generazione di “pensatori-costruttori di democrazia” (da Calamandrei a Giovana a Carlo Galante Garrone) alle rubriche de “Il Ponte” degli anni Cinquanta.

» Leggere Proudhon attraverso la sociologia. Georges Gurvitch come vettore culturale del «Diritto sociale» in Giustizia e Libertà di Deborah Paci

Utilizzando fonti a stampa e archivistiche l’autrice ricostruisce il ruolo del sociologo russo Georges Gurvitch nel veicolare il pensiero proudhoniano negli ambienti del fuoruscitismo giellista in Francia tra le due guerre mondiali e nel fecondarne alcuni tra i dibattiti più importanti e accesi (natura e funzioni dello stato, Risorgimento, corporativismo fascista) e che ebbero, tra gli altri, protagonisti quali Rosselli, Garosci, Trentin e Caffi.

» Presentazione di I conti con il nemico. Scritti di Nuto e su Nuto Revelli, a cura di Luigi Bonanate (Torino, Nino Aragno, 2011, Biblioteca Aragno) di Chiara Colombini

A partire da una disamina condotta in modo non formalistico di una raccolta di testi e studi meditata e preziosa, l’autrice ripercorre con rispettosa acribia e fine sensibilità storica i delicati nodi di memoria, etici e identitari che presiedettero alla gestazione e alla stesura de Il disperso di Marburg di Nuto Revelli.

» «I bei tempi delle SS» (1943-1945) di Alessandro Gerbi

Versione provvisoria del cap. VI di Giovanni Enriques dall’Olivetti alla Zanichelli (opera la cui uscita è prevista nell’ottobre 2013 presso la casa editrice Hoepli di Milano), il saggio di Gerbi – che fa dialogare proficuamente testimonianze edite e carte d’archivio e memorie (anche familiari) fin qui poco o per nulla note – ricostruisce con appassionata acribia il profilo e l’attività di resistente di Enriques, intellettuale ebreo e dirigente all’Olivetti negli anni dell’occupazione nazista e della lotta di Liberazione.

» Ada Gobetti e la sua “vita di Resistenza” di Jomarie Alano

Jomarie Alano (Cornell Institute for European Studies, Ithaca, New York) lavora da tempo per introdurre la figura di Ada Prospero Gobetti presso il pubblico americano: con la traduzione della Storia del gallo Sebastiano e del Diario partigiano e, soprattutto, con una biografia, di cui si spera prossima la pubblicazione. In questo intervento l’autrice propone un’estensione del tradizionale concetto di “Resistenza” a partire dall’esperienza di antifascista, di educatrice e di protagonista del movimento per l’emancipazione femminile di Ada.


Abstract e cura redazionale dei testi di Cristian Pecchenino. Hanno collaborato alla redazione e alla realizzazione del Laboratorio 2013 Ersilia Alessandrone Perona, Chiara Colombini, Flavio Febbraro e Anteo Imperato.

Il punto. A partire da alcuni libri...

All’interno di questa rubrica si intendono presentare dibattiti e interventi che, prendendo spunto della pubblicazione di studi e ricerche, hanno saputo andare oltre la recensione formale caratterizzandosi come momenti di affinamento e approfondimento della riflessione sui temi di volta in volta trattati. Trasversale, dunque, rispetto ai contenuti, la rubrica offre testi che del contesto di origine – spesso dialoghi a più voci in sede di pubblica presentazione – mantengono strutture, carattere aperto e immediatezza comunicativa.


» Passato e presente: pagine di una “autobiografia”, di Giuseppe Anceschi

Giuseppe Anceschi propone qui una ricca, articolata e stimolante lettura degli scritti di Michele Feo (già noto ai più quale petrarchista di chiara fama e autorevole collaboratore de “Il Ponte”) recentemente raccolti in volume: soffermandosi in specie sul tema della filologia come principio informatore di vita e di pensiero critico in Feo e sui rapporti di quest’ultimo con Sebastiano Timpanaro e con Adriano Sofri la recensione delinea così il profilo tutt’altro che piano e scontato di uno studioso dagli innumerevoli legami intellettuali e interessi politico-culturali.

Michele Feo, Persone. Da Nausicaa a Adriano Sofri, Santa Croce sull’Arno, Il Grandevetro, 2012, 2 voll. (vol. I, Donne, pittori, eroi, animali e gente senza storia, vol. II, Maestri e compagni), pp. 906.

» Presentazione de Il mondo perduto per sempre. I sopravvissuti raccontano il viaggio verso il lager, di Carlo Greppi

Storici e testimoni intervengono sulla ricerca pluriennale condotta da Carlo Greppi grazie alla Borsa di studio “Federico Cereja” sul “viaggio verso il Lager” dei deportati italiani e sulle sue multiformi declinazioni all’interno della memorialistica: un dialogo fecondo e a più voci su un tema decodificabile solo “al plurale”.

» L’eccidio di Kos, ottobre 1943. Un buon libro su una tragedia dimenticata e qualche appunto su una vicenda minore di Giorgio Rochat

lo storico Giorgio Rochat presenta il lavoro di una giovane ricercatrice, Isabella Insolvibile, sull’uccisione di 96 ufficiali italiani a Kos, nel Dodecaneso, nel 1943: una strage a lungo rimossa e maturata nel contesto delle operazioni di disarmo (e repressione delle resistenze) delle truppe italiane intraprese dalla Wehrmacht dopo l’8 settembre. Sensibilità di studiosi e moralità civile s’intrecciano in pagine in cui i nodi della ricerca (i rapporti con la popolazione locale e con gli inglesi sbarcati a sostenere i reparti italiani, la sconfitta sul campo, il collaborazionismo, la deportazione militare e razziale, le rimozioni postbelliche) dialogano con i documenti sulla “piccola storia” di una vittima valdese dell’eccidio – Franco Bosio – e delle menzogne e inadempienze istituzionali con cui dovettero confrontarsi i suoi familiari.

Isabella Insolvibile, Kos 1943-1948. La strage, la storia, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2010.

» Presentazione di Una voce inascoltata. Lino Jona tra sionismo e leggi razziali

Traendo ampio spunto dalla biografia di Lino Jona di Rosaria Odone Ceragioli, Andrea Villa si sofferma sull’applicazione delle leggi razziali in un contesto “di provincia” quale Asti e l’astigiano: dà così vita a un “dialogo” fecondo tra documenti d’archivio e testimonianze che, oltre a evocare un frammento di storia dell’ebraismo piemontese, rimanda al nodo delle responsabilità di istituzioni e società civile nel rendere possibile e pervasiva l’applicazione delle legislazione antisemita in Italia.

Rosaria Odone Ceragioli, Una voce inascoltata. Lino Jona tra sionismo e leggi razziali, Milano, FrancoAngeli, 2008

» Presentazione de La bella politica. La Resistenza, “Noi donne”, il femminismo

La presentazione del testo di memorie di Marisa Ombra (già staffetta partigiana nelle Langhe, militante del Pci, attiva nei Gruppi di difesa della donna e nell’Udi, protagonista e studiosa del movimento delle donne) è occasione di un confronto intergenerazionale in cui passione civile e riflessione autocritica danno vita a un dialogo aperto tra studiose e testimoni in una prospettiva di genere: Resistenza e partecipazione politica, nell’intreccio tra individuale e collettivo, come prassi democratica di relazione e condivisione nel Novecento.

Marisa Ombra, La bella politica. La Resistenza, “Noi donne”, il femminismo, Torino, SEB 27, 2009

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